[Chile] Attacchi incendiari coordinati contro infrastrutture delle telecomunicazioni da parte della FAI-FRI

Insurreción

I – “Quest’istante non sarà dimenticato
Tanto vuoto quando viene rigettato dalle ombre
Tanto vuoto quando viene respinto dagli orologi
Questo momento infelice preso dalla mia dolcezza
Spogliato, spogliato del sangue delle ali
Privato degli occhi per ricordare l’angoscia di ieri
Delle labbra per raccogliere il succo della violenza
Perso nei rintocchi di campanili ghiacciati”


Nel contesto attuale delle recenti riforme di Stato che si sono tradotte in un aumento delle pene per il possesso e l’utilizzo di congegni incendiari e/o esplosivi, unite ai molti casi di arresto per violenza insurrezionale (bombe, incendi di bus ed azioni incendiarie da parte di incappucciati fuori dalle università), si potrebbe essere indotti a pensare che non ci sia più spazio per azioni d’attacco contro il Dominio e la sua normalità; la scusa perfetta per coloro che hanno sempre cercato giustificazioni per procrastinare la propria rivolta contro l’esistente.


Ad ogni modo, la lunga storia di rivolte, ribellioni e cospirazioni ci mostra che i sistemi di dominio sono sempre stati e sempre saranno vulnerabili, e che è sempre possibile trovare un margine per la rivolta e l’attacco diretto contro le strutture, i simboli, le istituzioni e i rappresentanti dell’oppressione.
Ma c’è anche un’altra verità, e questa è che la vulnerabilità del Dominio diviene evidente soltanto quando i nostri atti di disobbedienza ed i nostri desideri di libertà si insinuano tra le fessure dell’ordine sociale dominante, colpendolo, ferendolo, diventando incontrollabili e pericolosi per i loro piani di dominazione.


Ecco perché siamo ancora qui e perché qui resteremo, continuando a sfidare l’autorità diffondendo con le nostre azioni l’idea che la volontà ribelle e insorgente dipende dagli atti di rivolta che non si fermano.

II – “Ma per noi tutto è cambiato quando abbiamo deciso di vivere come guerrieri invece che come schiavi. Onoriamo la nostra sofferenza e la nostra frustrazione, la nostra solitudine ed insicurezza non arrendendoci mai ad esse né sopprimendole: prendiamo tra le mani questi pezzi in frantumi di noi stessi per trasformare la vittima in lottatore, ed ergerci fieri come antagonisti in questo mondo. Per attaccare ciò che ci attacca.” – Compagni della FAI-FRI dal Regno Unito

I rapporti di autorità, potere e sottomissione si sono espressi nella storia e nel presente attraverso innumerevoli pratiche, modelli e sistemi di dominio.
Attraverso lo sfruttamento ed il dominio sulla natura, sugli esseri umani e su altri animali, ogni modello di dominazione (patriarcato, sistema a caste, capitalismo industriale/economico/tecnologico, etc.) si concretizza per mezzo di relazioni autoritarie tra individui sostenute tramite interazioni con un’ampia gamma di edifici, oggetti, merci, infrastrutture e rappresentanti, come politici, imprenditori, sbirri, soldati, giornalisti, scienziati, avvocati ed altri servi dei potenti insieme a trafficanti di droga, papponi, preti e tutti coloro che possono fare ciò che vogliono per mantenere i propri privilegi in gran parte dovuti all’assenza di un’attività insurrezionale combinati con l’apatia, la paura e/o la compiacenza delle masse civili e sfruttate.


Perciò ogni azione che miri direttamente ai rappresentanti del dominio e/o alle sue infrastrutture tecnologiche ed industriali, benché di per sé non faccia crollare l’intero ordine di dominio, comunque interrompe ed ostruisce il flusso di informazioni, merci e relazioni sociali che permettono la quotidiana continuazione dell’ordine imposto.
E’ il moltiplicarsi e il proliferare di questo tipo di azioni che le rende una minaccia diretta, qualcosa che può essere ottenuto soltanto uscendo dal letargo ed uscendo nelle strade armati del nostro desiderio di libertà e della determinazione di lasciare ferite reali nel sistema di dominio.

III – “… solamente quando decidiamo di mettere in gioco totalmente la nostra vita e, individualmente o con i nostri affini, colpiamo il potere dove più possiamo nuocergli, solo allora, ne abbiamo il reale controllo e possiamo affermare, con gioia e serenità, di stare facendo la nostra rivoluzione. Attuare una prospettiva di attacco diretto ci libera dalle pastoie di lotte difensive, ci consente prospettive infinite di azione e libertà.” – Nicola Gai, membro della cellula Olga della FAI-FRI

Come possiamo restare seduti a guardare i giorni passare senza agire, senza passare all’offensiva, senza prendere parte attiva nella lotta contro il dominio?


Per noi questo è intollerabile, ed è il motivo per cui optiamo per il rischio dell’anarchia piuttosto che vivere le nostre vite lontani dalla lotta in attesa ci futuri momenti insurrezionali.


Perché le nostre azioni nel presente sono l’unica cosa che abbiamo per dimostrare che siamo e ciò che vogliamo.
Perché è nell’azione offensiva multiforme e nell’attacco alle espressioni del dominio che la nostra esistenza acquisisce un reale significato.
In questa occasione, uniti come gruppi con affinità simili, abbiamo coordinato le nostre forze con un obbiettivo comune.
Senza annullare le particolarità né l’autonomia di ogni gruppo, abbiamo liberamente accettato di agire in maniera coordinata la mattina di Martedì 25 Agosto installando tre congegni incendiari con meccanismi di ritardo chimici.


Uno di essi è stato posizionato con successo sui cavi sotterranei della rete Entel di fibra ottica, la principale azienda di telecomunicazioni in Cile. Quest’azione è stata messa in atto nel centro della città di Santiago in Avenida Alameda.


Gli altri due congegni incendiari sono stati posizionati all’interno della struttura di un ripetitore per telefonia mobile nel comune di La Reina, all’incrocio tra Mariano Sanchez Fontecilla and Troncos Viejos. Uno dei due congegni è stato installato nell’alimentazione elettrica della torre, l’altro sui cavi. Entrambi i congegni si sono innescati con successo intorno alle 2:00 del mattino, causando un serio danno al bersaglio.


Rivendichiamo queste azioni coordinate come una espressione seppur minima di forme sperimentali di attacco che cercano intralciare attraverso il sabotaggio il normale funzionamento e progresso tecnologico del corrente sistema di dominio. Lavorando sulle convergenze tra i nostri gruppi piuttosto che sulle differenze stiamo creando la possibilità di azioni nel presente, attraverso prove ed errori, sempre con cautela.


Sappiamo di non essere i primi e che questo è un sentiero forgiato col fuoco e la polvere da sparo da altri gruppi in questo territorio. Sono già passati 15 anni di attacchi da parte di gruppi autonomi ed antiautoritari nel Cile post-dittatura.


Mandiamo un saluto a tutti i compagni imprigionati in Cile e nel resto del mondo, a tutti i gruppi anarchici d’azione e a tutte le cellule della Federazione Anarchica Informale / Fronte Rivoluzionario Internazionale.

PER LA DISTRUZIONE DEL POTERE CON FUOCO, POLVERE DA SPARO E BENZINA!
PER RIPRENDERCI LA VITA CHE CI HANNO RUBATO!
PER UN AUMENTO DELLE AZIONI DI ATTACCO CONTRO IL DOMINIO!

Cellula anarchica di attacco incendiario “Fuoco e consapevolezza”, FAI-FRI, Cile


Gruppo Kapibara, FAI-FRI, Cile