Progetto Fenice: Segnale di fumo di Berlino

Feuer am 8.April

"Le fiamme arrivano nelel vostre città, nelle vostre notti. Da dentro il nostro spirito, indirizziamo il suo destino verso tutti voi. I nostri amici lo scalderanno con la solidarietà e incendieranno il loro entusiasmo per l’azione. Questo incenerirà il nostro nemico. Segnatevi le nostre parole. Vogliamo il vostro cuore. Non importa chi siete. Non importa nemmeno chi siamo. La Cospirazione trasformerà anche noi, forse contemporaneamente, in cenere e ci riempirà di vita. Ciò che conta è il cammino che battiamo, perché abbiamo la libertà da scegliere. Questa libertà non sarà vinta ma piuttosto nasce nella mente. Ciò che arriva dopo questo non è la libertà ma il potere sulla vita di ciascuno. Noi non parliamo di questo; esso è ciò per cui lottiamo.” (CCF)[1]

 

Rivendicazione di alcuni incendi accaduti nelle scorse settimane a Berlino

Giorno 8 Aprile 2014 abbiamo incendiato un veicolo dell’autorità del controllo municipale, e un’auto di una compagnia di sicurezza, vicino la stazione centrale a Berlino.

L’autorità di controllo municipale ha avuto il compito dalla polizia di perseguire i reati amministrativi e tenere gli occhi aperti nella vita quotidiana della metropoli. Piccoli, schifosi spioni equipaggiati con radiotrasmittenti e spray al peperoncino. Lavorano, cosi come i poliziotti, insieme alle compagnie di sicurezza privata. Presso la stazione centrale, condividono il parcheggio dedicato agli agenti con una compagnia di sicurezza privata proprio vicino alla caserma.

Rivendichiamo inoltre l’incendio di un veicolo diplomatico di una diplomatica greca, il 24 Aprile nel quartiere berlinese Dahlem, pieno di ville.

Le rappresentative diplomatiche degli stati sono esattamente l’indirizzo giusto per attacchi furiosi; questo spazza via il loro atteggiamento di superiorità e invulnerabilità, cosi come è accaduto recentemente con l’ambasciatore tedesco ad Atene, la cui casa è stata colpita con armi da fuoco. Lo stato stesso è il problema, cosa che molti combattenti di lotte selettive non prendono in considerazione. I nazi sono lo Stato; gli armamenti e la tecnologia nucleare sono lo Stato; i cambiamenti climatici e la povertà sono anche lo Stato.

Con la nostra azione neghiamo il monopolio statale della violenza.

La Germania ha una posizione che promuove la repressione riguardo alla situazione delle politiche di immigrazione in Grecia. Non è abbastanza per la politica tedesca che la maggioranza dei rifugiati che arriva in Grecia finisca in campi di concentramento, inseguiti e uccisi dai nazi, con o senza uniforme. I politici tedeschi considerano i pochi che riescono a superare vivi il confine greco come una minaccia per il loro ricco mondo bianco. Cosi, per esempio, l’ex ministro degli interni tedesco, Friedrich, ha chiesto controlli di frontiera più rigorosi e azioni più dure contro chi, a causa dello sfruttamento occidentale dei propri paesi, è costretto a scappare da guerra, fame e repressione. Il supporto pratico a questo omicidio di massa che avviene nei confini europei è visibile a tutti quando gli ispettori tedeschi della Polizia Criminale Federale stazionano negli aeroporti greci, al fine di trasmettere le proprie competenze nel profiling razziale ai loro colleghi greci. L’apparato governativo tedesco ha supportato gli omicidi nei confini europei non solo mandando personale ma anche facendo pressione verso accordi a livello europeo, come il regolamento Dublino II.

Il 10 Agosto 2013 una rivolta è scoppiata a Amygdaleza, un campo di concentramento sito a 25 km a nord di Atene, dove i migranti sono imprigionati dallo stato greco. I prigionieri hanno incendiati materassi e celle per protestare contro le condizioni del campo, le guardie sono state attaccate e molti migranti sono riusciti a fuggire – circa in dieci.

Solidarietà ai prigionieri
Salutiamo i prigionieri Andreas-Dimitris Bourzoukos, Dimitris Politis, Yannis Michailidis, Nikos Romanos, arrestati il 1 Febbraio 2013, accusati della doppia rapina a Velvento, Kozani.

La nostra solidarietà va anche a Fivos Harisis, Argyris Ntalios, Yannis Naxakis e Grigoris Sarafoudis, arrestati per lo stesso caso [2] a Nea Filadelfia, Atene.

Forza e coraggio ai nostri fratelli e alla nostra sorella Damiano Bolano, Haris Hadjimihelakis, Giorgos Polydoros, Panagiotis Argyrou, Theofilos Mavropoulos, Christos Tsakalos, Giorgos Nikolopoulos, Michalis Nikolopoulos and Olga Ekonomidou.[3]

Solidarietà a
Tasos Theofilou
Theofilos Mavropoulos
Monica Caballero e Francisco Solar

Libertà per tutti i prigionieri!

In memoria di Sebastian Oversluij, caduto in battaglia contro il sistema capitalista. Libertà per Hermes Gonzalez e Alfonso Vial. Libertà per Tamara Sol!

Forza e coraggio a tutte le persone che lottani. Per tutti i migranti che cercano di sconfiggere la Fortezza Europa. A tutti quelli che sono caduti. A tutti i senza nome. A tutti quelli che lottano contro i maiali nelle strade di Atene.

Contro la costruzione di confini e nazioni. Contro le prigioni! Per la libertà! Per l’anarchia!

Cellula Autonoma “Christos Kassamis”

Christos Kassimis [membro di ELA] è stato ucciso dai poliziotti ad Atene durante un tentato attacco contro la compagnia tedesca AEG il 20 Ottobre 1977. L’azione era in risposta all’omicidio dei prigionieri [tre membri della RAF] a Stammheim.

 



 

Nota del traduttore [1]: abbiamo tradotto le parole dal tedesco per come abbiamo potuto, comunque l’esatta fonte di questa citazione ci è ignota; [2] per il caso di Velventos, Fivos Harisis e Argyris Ntalios (non tutti loro quattro); [3] apparentemente il nome di Gerasimos Tsakalos è stato per sbaglio dimenticato.