<< Il mio core aborre e sfida
I potenti della terra,
il mio braccio muove guerra al codardo all’oppressor>>
(Amore ribelle – Pietro Gori)
Viviamo in un stato di guerra permanente globale, la guerra perenne tra oppressori, lo sappiamo noi e lo sanno protagonisti principali e secondari del dominio. Soprattutto lo sanno gli oppressi, che subiscono l’arbitrio del potere sulle loro vite.
Proprio in questo momento assistiamo nelle strade del ricco ed opulento Occidente al passaggio di carri armati e di militari, all’aumento di controlli e presidi di difesa dell’ordine del commercio e del consumo, alla militarizzazione del territorio.
Cambiamenti che saltano agli occhi anche del più assopito degli animi, ma che la strategia di controllo globale cercherà di renderci digeribili.
<< Tra gli sfruttati, signori,
si possono distinguere due categorie:
gli uni non si rendono conto né di quel che sono né di quel che potrebbero essere,
prendono la vita come viene, convinti che sono nati per essere schiavi,
felici del boccone che a loro si butta in cambio del loro lavoro,
ma altri ve ne sono che pensano, che studiano
e gittando attorno lo sguardo vi colgono flagranti le iniquità sociali>>
(Auguste Vaillant)
Non siamo così miopi da ritenere che questa guerra globale abbia schieramenti così netti e marcati. Così come riconosciamo bene nemici della libertà, non possiamo sopportare la rassegnazione e la tolleranza di chi è ogni giorno disposto a cedere un pezzo della propria vita. E’ per questo che non ci illudiamo di lavorare per alcuna rivoluzione, abbiamo chiaro in mente che l’unica anarchia realizzabile è quella che viviamo quando finalmente ci liberiamo di ogni giogo e decidiamo di attaccare il dominio. Esperienza che sentiamo di condividere con compagni/e di tutto il mondo aderenti al progetto di diffusione del seme anarchico F.A.I/F.RI.
Stanotte questo seme l’abbiamo piantato sotto forma di ordigno esplosivo piazzato in un dei luoghi chiave sparsi nel territorio della repressione statale: il tribunale di Civitavecchia. Noi la nostra libertà abbiamo deciso di prendercela. Abbiamo affilato strumenti, analizzato tattiche, perché abbiamo sete d’anarchia, e siamo impazienti.
Tribunali e carceri sono semplici avamposti del dominio; luoghi non solo simbolici, ma fisici, dove lo Stato e l’autorità sigillano con il marchio della condanna, della colpa, della reclusione ed esclusione quanti non si adeguano ai dettami del controllo globale.
Mentre si spalancano porte sante per diffondere sentimenti miseri come pietà e misericordia, noi abbattiamo muri ideologici e reali per permettere all’odio che ci anima di riconciliarsi con l’amore per una vita libera. Oggi abbiamo agito convinti che le esperienze dei/lle compagni/e che abbiamo perso, come quelle di chi è rinchiuso od in fuga, non vogliamo portarle con noi in qualche antro del cuore, ma liberarle lasciando che armino le nostre mani, scaldino la nostra carne.
Per questo il nostro saluto va ai/lle compagni/e prigionieri/e che con la loro non sottomissione contribuiscono al diffondersi di una sovversione gioiosa e consapevole.
LIBERTA’PER I/LE PRIGIONERI/E ANARCHICHI/CHE IN TUTTO IL MONDO! FUOCO ALLE CARCERI!! POLVERE NERA AI TRIBUNALI!!!
LUNGA VITA ALLA F.A.I/F.R.I.
Comitato pirotecnico per un anno straordinario, F.A.I/F.R.I.