Ebbene sì: "abbiamo avuto il cuore" di protestare contro i Grandi della terra!

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Il 23 aprile, con uno dei suoi soliti coupe de theatre (vedi video), Berlusconi ha scelto di spostare l’incontro conclusivo del G8 dalla Maddalena all’Aquila. Con l’annuncio del corteo nazionale all’Aquila contro il G8 del 10 luglio sembra essersi intensificata la campagna diffamatoria dei media che, facendo vero e proprio terrorismo psicologico (vedi articolo di “Panorama”), parlano di “finti volontari infiltrati nei campi per radicalizzare i malumori”.

Si sta consumando l’ultimo atto di un’operazione volta a depotenziare le lotte e a reprimere qualsiasi forma di dissenso: la frammentazione del vertice in una serie di incontri “tematici”, l’intensificazione della repressione, della militarizzazione e del controllo poliziesco (dalle continue perquisizioni e identificazioni, fino all’esplosione mediatica, con incredibile tempismo, di un caso giudiziario che vedrebbe le “nuove br” interessate a colpire il vertice delle Maddalena), l’aver ricattatoriamente portato avanti l’assurda equazione secondo la quale chi protesta contro il G8 sarebbe nemico e danneggerebbe le popolazioni colpite dal terremoto e l’annuncio della “calata dei barbari” dagli altri paesi d’Europa (il sempre utile spauracchio dei “black block”), avrebbero dovuto creare un clima tale da farci desistere dal manifestare contro “i Grandi della Terra” riuniti all’Aquila.
 

Non siamo caduti nella trappola della criminalizzazione delle lotte, non abbiamo introiettato lo sguardo colpevolizzante della controparte e abbiamo scelto di denunciare, ancora una volta, chi semina morte, distruzione e sfruttamento in tutto il pianeta.

 

Tutti/e a l'Aquila il 10 Luglio!


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